• CICLISMO – ALLENARSI D’ESTATE SU STRADA E MTB: COME COMPORTARSI?

    MTB estate

    Dopo questi ultimi mesi caratterizzati da maltempo e pioggia, ci stiamo avvicinando all’estate e per chi pratica attività fisica ad un certo livello diventa sempre un periodo critico.

    Quando partiamo per un’uscita in bici in una torrida giornata di luglio/agosto, come si comporta il nostro organismo? E soprattutto, come dobbiamo comportarci noi ciclisti?

    Innanzitutto partiamo dai consigli più “banali” ma non per questo inefficaci:

    • evitare (se possibile) di allenarsi nelle ore più calde;
    • idratarsi non  solo durante ma soprattutto la sera prima antecedente l’uscita programmata;
    • cercare salite e itinerari in luoghi freschi e non esposti al sole;
    • bere a piccoli sorsi;
    • idratarsi prima, durante e soprattutto durante l’attività.

    Questi sono consigli dettati dal buon senso, andiamo ora ad approfondire l’argomento dal punto di vista fisiologico.

    Svolgendo un’attività fisica al caldo, il nostro organismo produce sudore dalle ghiandole sudoripare: il sudore è costituito da acqua e soluti ( sodio, magnesio, potassio, cloro detti elettroliti) e la concentrazione di questi elementi varia con la velocità di secrezione delle ghiandole sudoripare. Più queste ghiandole lavorano, più alta sarà la concentrazione di sodio e cloro nel sudore, mentre magnesio e potassio diminuiranno.

    Durante un allenamento al caldo, sodio e cloro sono i due elettroliti che si perdono in misura maggiore  e per questo il reintegro dell’acqua e dei sali persi diventa fondamentale : pensate che la perdita idrica con la sudorazione durante una marathon in mtb arriva a 4/6 litri (10-15% dell’acqua totale).

    Generalmente la perdita di acqua media è di circa 1,25l/h e l’apporto idrico per prevenire la disidratazione è di 0,5l/h. Da qui si capisce che è importante bere poco e spesso ed evitare di bere tutto d’un fiato una borraccia, pena poi patire problemi intestinali o addirittura incorrere a malori improvvisi.

    Altra cosa importante è quella di idratarsi in base all’attività che facciamo: se ad esempio ci concediamo una giornata di recupero o riposo, non dobbiamo abusare di integratori, in quanto non c’è stata una reale perdita di elettroliti.  La sudorazione determina sempre una perdita di acqua in eccesso rispetto alla perdita di sali : per questo motivo è importante assumere acqua di pari passo alla sudorazione, altrimenti i liquidi corporei diminuiranno e aumenterà la concentrazione di soluti.

    Per questo motivo è importante un utilizzo razionale e consapevole degli integratori idrosalini e, soprattutto, è meglio orientarsi su bevande che si avvicinano alla osmolarità del sudore ( concentrazione delle particelle presenti in soluzione), quindi ipotoniche salini. In questo modo non andremo ad alterare il meccanismo fisiologico della sudorazione.

    Attenzione anche a non incappare in prodotti idrosalini eccessivamente zuccherati : questi causano un rallentamento dello svuotamento gastrico (riducendo l’assorbimento degli integratori)e richiamano il sangue dai muscoli al lume intestinale compromettendo la performance.

    Concludendo ricordiamoci di :

    • reintegrarsi in base all’effettiva perdita di liquidi ;
    • il reintegro è importantissimo appena dopo lo sforzo fisico;
    • preferire bevande ipotoniche e fresche (accelerano svuotamento gastrico);
    • in mtb meglio premunirsi con un Camelback, dato che è più difficile trovare fontane potabili o bar rispetto a un’uscita su strada.
    Fonte: Dott. Marco Ponta
    Preparatore Atletico
  • Crampi nel ciclismo – 10 Consigli per Prevenirli –

    CRAMPI NEL CICLISMO - 10 CONSIGLI PER PREVENIRLI

    Una delle problematiche più frequenti a cui vanno incontro i ciclisti, soprattutto nel periodo estivo, sono i crampi. Si tratta dicontrazioni involontarie, violente ed improvvise, della muscolatura striata che possono provocare fastidi o dolori talora intensi. La contrazione solitamente si risolve distendendo la muscolatura colpita con l’impiego di una forza esterna.  Nel caso del ciclista i muscoli del polpaccio, del braccio e della mano sono quelli che vengono più facilmente colpiti dai crampi, che possono verificarsi non solo durante lo sforzo ma anche nel corso della notte. Il polpaccio, in particolare,  è un muscolo sottoposto ad una lunga contrazione quando si pedala per fissare la posizione del piede. Questa contrazione provoca lo schiacciamento dei vasi sanguigni e impedisce al sangue di circolare liberamente e, inoltre, il lavoro muscolare protratto depaupera le scorte energetiche del muscolo. Tutto ciò può provocare i crampi. Anche altri fattori possono contribuire all’insorgenza di questa problematica come ad esempio una condizione fisica non ottimale legata ad allenamenti irregolari, l’idratazione insufficiente, l’alterazione della concentrazione di sali minerali come il calcio, il magnesio e il potassio che sono coinvolti nei meccanismi di contrazione muscolare.

    Ecco alcuni utili consigli per prevenire questo fastidioso inconveniente durante le uscite in bici:

    • fare un riscaldamento prima dell’uscita per preparare il sistema cardiorespiratorio, muscolare ed articolare allo sforzo;
    • adattare l’allenamento in base alle proprie possibilità fisiche;
    • utilizzare abiti traspiranti e non troppo stretti. Anche le stringhe delle scarpe non devono essere allacciate troppo strette;
    • impugnare correttamente il manubrio, tenendo le braccia e le spalle rilassate, senza stringerlo con forza. È bene, inoltre, cambiare spesso la posizione delle mani e muovere le dita in modo da stimolare la circolazione;
    • regolare bene l’altezza della sella: quando è troppo alta si tende a spingere sul pedale con la punta del piede, sovraccaricando il polpaccio;
    • adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura ed integrare in caso di carenze vitaminiche;
    • non consumare in eccesso sostanze stimolanti come tè e caffè che potrebbero aumentare l’affaticamento muscolare;
    • idratarsi regolarmente, prima, durante e dopo lo sforzo prima che compaia lo stimolo della sete;
    • utilizzare bevande ricche di Sali minerali, durante e dopo lo sforzo, soprattutto in caso di temperatura esterna elevata, per facilitare il recupero;
    • eseguire lo stretching al termine dell’attività.
    Dott.ssa Pamela Colasante
    Biologa nutrizionista

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  • Preparazione per il ciclismo nel mese di Aprile

    PREPARAZIONE PER IL CICLISMO NEL MESE DI APRILE

    Aprile è il mese dove più o meno tutti gli appassionati ricominciano con le gare. C’è chi ha già gareggiato a marzo, chi invece ha preferito utilizzare i week end liberi per incrementare il proprio fondo e riprendere con le gare più avanti.

    In ogni caso aprile è un mese importante soprattutto per chi ha la possibilità di gareggiare e monitorare le proprie gare, in modo tale da aggiustare eventualmente il tiro. Chi sarà arrivato già con una buona condizione non deve esagerare (la stagione è lunga) mentre chi sarà un po’ più indietro non dovrà esagerare sul lato opposto (ad esempio ammazzandosi di allenamenti assurdi per accelerare il passo).

    Dopo questa premessa, supponendo di essere arrivati fino a qui con un discreto bagaglio di fondo, possiamo iniziare a lavorare maggiormente su soglia anaerobica e su capacità lattacida (è la qualità che consente all’atleta di mantenere per il maggior tempo possibile una velocità elevata in condizioni di acidosi muscolare, senza riduzione del rendimento meccanico). Questa qualità va gradualmente allenata dato che è fondamentale, soprattutto per coloro i quali gareggeranno nel cross country.

    A livello di forza manteniamo una seduta settimanale, aumentando i lavori di forza intermittente (importanti per il metabolismo anaerobico alattacido).

    Senza soffermarci su altre nozioni troppo specialistiche, passiamo a stilare una linea guida per la settimana tipo di aprile:

     

    Lunedi : abituale recupero attivo post gara o distanza, curare stretching.

     

    Martedì: seduta di forza, 6 partenze da fermo da seduto di 10”, rec, 2 minuti.

    Da circa 20 km/h, partenze massimali da seduto con massimo rapporto per 15”, rec.

    45” (in tutto 6-7 ripetizioni).

    SFR: 2’30”x7 (ogni 30” alzarsi in piedi senza ondeggiare o aiutarsi con le braccia).

     

    Agilizzazione nel finale al lungo lento (110 rpm).

     

    Mercoledi: salita lunga incrementale (ad esempio 10’ medio 70 rpm, 6 min veloce 80 rpm 4

    4 min soglia 90 rpm).

    2×6’ (di cui 2’soglia-1’ (15-20 watt oltre soglia)- 2 soglia e così via.

    Agilizzazione nel finale al lungo lento (110 rpm).

     

    Giovedì:     recupero attivo o riposo

     

    Venerdi:  tecnica mtb, inserire tratti da 4-5’ a ritmo gara in prossimità dei frangenti più tecnici

    In modo tale da aumentare feeling di guida e propriocezione del mezzo.

     

    Sabato : scarico (se domenica si corre) oppure giro in mtb a piacere di 3 ore circa.

     

    Domenica: gara o ripetere allenamento del mercoledi.

     

     

     

    Dott. Marco Ponta
    Personal Trainer

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