• La dermatite atopica

    La dermatite o eczema è una malattia infiammatoria cronica della pelle molto comune, non se ne conosce la causa precisa ma è probabilmente il risultato di una combinazione di fattori ereditari familiari, di stimoli irritanti che possono favorire la secchezza, l’arrossamento e il prurito della pelle. Compare spesso nel 2°-3° mese per regdermatite-atopica.jpg_1064807657redire spontaneamente durante l’adolescenza o l’età adulta. All’inizio interessa il volto, collo, torace, poi si concentra maggiormente in corrispondenza di gomiti, ginocchia e polsi. Il decorso della malattia è vario con periodi di completa scomparsa (soprattutto d’estate in esposizione solare) e periodi di peggioramento (in inverno, o in seguito a infezioni).

    La dermatite è caratterizzata da chiazze rosse, che possono formare anche vescicole umide e croste, soprattutto nel bambino più piccolo, con prurito, talvolta intenso, che può provocare anche infezioni della pelle da grattamento. Per prevenirla ed attenuarne i sintomi, utile evitare alcuni fattori ambientali che possano accentuare la secchezza della pelle ed il prurito (caldo, freddo, vento, sudore). In alcuni casi il sapone irrita la pelle; per la detersione è preferibile usare detergenti delicati con base oleosa per mantenere e ripristinare film idro-lipidico cutaneo.

    Dopo il bagno, meglio tamponare la pelle delicatamente con un asciugamano di cotone senza sfregarla e spalmarla poi con creme idratanti ed emollienti, prive di profumi e conservanti; coprire il bambino lo stretto necessario (il calore aumenta il prurito). Evitare indumenti di lana e fibre sintetiche direttamente a contatto con la pelle. Tenere sempre pulite le unghie del bambino per evitare che, grattandosi, si infetti la pelle. Non esiste una terapia capace di guarire la malattia; solo nelle forme più gravi sarà il pediatra a prescrivere i farmaci più indicati (per es. creme a base di cortisteroidi). Eventuali provvedimenti dietetici vanno concordati con il pediatra così da evitare che, senza motivo, si privi il bimbo di nutrienti essenziali alla crescita.

    La dermatite da pannolinoeritema-da-pannolino

    Il pannolino trattenendo le feci e l’urina, crea un ambiente umido e caldo che favorisce la proliferazione di germi e batteri, con conseguente irritazione della pelle (comparsa di puntini rossi). E’ necessario sostituire spesso il pannolino ed eseguire un’accurata pulizia della pelle con acqua tiepida; evitare saponi e detergenti, che possono irritar
    e ulteriormente la pelle. Asciugare la cute con particolare attenzione alle pieghe. Se non sono presenti ulcere si può usare una pasta a base di ossido di zinco in strato sottile, evitare pomate grasse o assorbenti perché impediscono la traspirazione. Lasciare la zona irritata il più possibile scoperta. Talvolta sono necessari prodotti dermatologici medicati ed alcuni di questi richiedono prescrizione medica. Solitamente in 3-4 giorni il problema si risolve.

    La Crosta lattea

    La crosta lattea è uno dei disturbi più comuni nei neonati, compare sul cuoio capelluto come una desquamazione della pelle, forma una patina biancastra e uno strato più o meno evidente di crosticine. Il disturbo scompare normalmente da solo, ma si può facilitare la guarigione lavando la testa del bambino con shampoo delicato oppure utilizzando emulsioni lenitive specifiche, cercando di ammorbidire le crosticine e rimuovendole delicatamente con spazzola e pettine.crosta-lattea-shampoo

    Fonte: Istituto Negri.

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  • Infezioni dell’orecchio: come curare nel neonato

    Secondo i dati dell’American Academy of Pediatrics, tre bambini su quattro sono vittime di almeno un’infezione all’orecchio prima di compiere un anno. Si tratta dunque di un problema piuttosto comune, ma che spesso si rivela difficile da individuare soprattutto perché, come spiegano gli esperti del Loyola university health system (Stati Uniti) in un recente comunicato, i bambini così piccoli non parlano e non sono in grado di comunicare in modo preciso i sintomi.

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    «Tra questi sintomi vanno inclusi per esempio anche febbre, irritabilità e problemi con il sonno» afferma Andrew Hotaling, otorinolaringoiatra pediatrico nell’istituzione americana, che poi elenca i potenziali rischi legati a queste infezioni. «Se non trattate in modo corretto, oppure se troppo gravi o frequenti, le infezioni all’orecchio possono portare anche a problemi con lo sviluppo del linguaggio o di altre importanti caratteristiche tipiche del periodo di crescita» continua lo specialista.
    E dal momento che queste infezioni che in genere colpiscono l’orecchio medio, possono essere causate da batteri, in alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare antibiotici che vanno però somministrati solo se il problema non si risolve per altre vie. «L’uso improprio di antibiotici rischia di creare danni futuri e di rendere inefficaci questi farmaci più in là negli anni» ricorda Hotaling,suggerendo anche l’utilizzo di anti-infiammatori come ibuprofene e acetaminofene nelle loro versioni pediatriche per alleviare i sintomi.
    Ma ci sono anche rimedi non farmacologici che possono rivelarsi altrettanto efficaci contro il fastidio dei sintomi, come per esempio applicare un panno tiepido (non caldo) vicino all’orecchio che fa male. E se proprio l’infezione diventa cronica e non se ne vuole andare, si può pensare di ricorrere a piccoli tubi da inserire nell’orecchio per mantenere la corretta ventilazione ed evitare la formazione e l’accumulo di liquido. «SI tratta di un piccolo intervento della durata di 15 minuti circa che richiede anestesia ma non è poi così invasivo» dice l’otorinolaringoiatra. «Si esegue in ambulatorio e dopo un’oretta circa il piccolo può tornare a casa».
    Fonte: Dica33.