• DI QUANTO SONNO ABBIAMO BISOGNO?

    Il sonno rappresenta un importante indicatore della nostra salute e del nostro benessere. Troppo spesso però capita di sottovalutare i benefici di un buon sonno ristoratore, privilegiando lo svolgimento di altre attività e rinunciando piuttosto a preziose ore di riposo. A complicare ancora di più le cose è il contesto intorno a noi: l’abitudine ad assumere sostanze stimolanti come il caffè o bevande energetiche, i rumori e le luci esterne, comprese quelle dei molti dispositivi elettronici, la frenesia che troppo spesso ci travolge, interferiscono con il naturale ritmo sonno/veglia. Anche situazioni di particolare stressansia o depressione influiscono negativamente e possono diventare causa di insonnia.

    Nei teenager una delle conseguenze della dipendenza da dispositivi elettronici è la carenza di sonno!

    Un giusto riposo favorisce il mantenimento del buon umore, garantisce l’energia fisica e mentale, facilitando la capacità di concentrazione. Studi dimostrano inoltre come una carenza di sonno favorisca l’insorgere di patologie croniche tra cui il diabete di tipo 2malattie cardiovascolari, obesità e depressione.
    Anche la qualità del sonno è essenziale. Segni di scarsa qualità del sonno includono il non sentirsi riposati anche dopo aver dormito abbastanza, svegliarsi ripetutamente durante la notte e sperimentare disturbi come il russare o il respiro affannoso.

    La National Sleep Foundation ha pubblicato delle linee guida (Sleep Health, 2015) che definiscono la quantità di sonno raccomandata a seconda delle diverse fasce d’età: bisogna tenere presente che le esigenze sono comunque soggettive, particolarmente influenzate dallo stile di vita e dalla salute. Per i più piccoli le ore raccomandate includono i sonnellini diurni.

    Consigli utili per un buon riposo:

    • coricarsi la sera e alzarsi al mattino in orari regolari e costanti, il più possibile consoni alla propria tendenza naturale al sonno;
    • evitare pasti serali ipercalorici o comunque abbondanti;
    • non assumere nelle ore serali bevande alcoliche o a base di caffeina e similari (the, caffè, cioccolato…);
    • non praticare esercizio fisico intenso nelle ore prima di coricarsi;
    • evitare prima di andare a letto di impegnarsi in attività particolarmente coinvolgenti sul piano mentale o emotivo (studio, video-giochi ecc.);
    • la stanza da letto dovrebbe ospitare solo l’essenziale per dormire: è sconsigliata la collocazione di tv, computer,  scrivanie, per evitare di stabilire legami con attività non rilassanti;
    • la stanza da letto dovrebbe essere sufficientemente buia, silenziosa e a temperatura adeguata (tra i 15°C e i 20°C e ben ventilata);
    • per riposare bene è fondamentale che il letto, il materasso e la biancheria siano confortevoli.

    Fonti: https://www.sleepfoundation.org/; Associazione Italiana di medicina del Sonno

  • MANGIARE FRUTTA SECCA FA BENE ALLA SALUTE

    Lo studio, pubblicato sulla rivista BMC Medicine e realizzato da un gruppo di ricerca internazionale, ha dimostrato che il consumo di noci, mandorle e simili riduce il rischio di sviluppare diverse malattie tra cui quelle cardiache, cardiovascolari e il cancro.

    I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 20 studi (29 pubblicazioni) per un totale di quasi 820.000 pazienti provenienti da Stati Uniti, Europa, Asia e Australia.

    Mettendo in relazione condizioni di salute e abitudini alimentari è emerso che un consumo maggiore di frutta secca si associa a una riduzione del rischio relativo pari al:

    • 24% per le cardiopatie;
    • 11% per l’ictus;
    • 19% per le patologie cardiovascolari;
    • 18% per il cancro;
    • 19% per quanto riguarda la mortalità in generale.

    Ma non solo, per quanto i dati siano meno certi sembra che un consumo elevato di frutta secca protegga anche dallo sviluppo di diabete e di malattie respiratorie, infettive, neurodegenerative e renali .
    Per quanto riguarda il rapporto quantità/benefici è invece emerso che consumando una porzione (28 grammi) in più al giorno il rischio relativo è risultato ridotto del 29% per le cardiopatie, del 7% per l’ictus, del 21% per le malattie cardiovascolari, del 15% per il cancro e del 22% per la mortalità dovuta a qualsiasi causa.

    Tuttavia come spesso accade nell’ambito dell’alimentazione, i risultati dello studio indicano anche che è comunque meglio non esagerare. Per quasi tutte le patologie considerate la riduzione del rischio maggiore si è osservata in pazienti che consumavano 5/6 porzioni di frutta secca a settimana (circa 20 grammi al giorno), a prescindere che queste fossero di noci, mandorle, nocciole o altro. Tutte le varianti infatti, spiegano gli autori, sono ricche di sostanze come fibre e antiossidanti che proteggono dallo sviluppo di malattie cardiache e di composti che aiutano le cellule a combattere contro le principali cause del cancro.

    In conclusione, prendendo in considerazione le aree di provenienza dei pazienti i ricercatori hanno calcolato che solo nel 2013 si sono verificate 4,4 milioni di morti premature legate a un ridotto consumo di frutta secca. Un dato che suggerisce l’importanza di includere questi alimenti nella propria dieta e che dovrebbe spingere medici e nutrizionisti a consigliarne un consumo moderato ma quotidiano.

    Fonte: Aune G, Keum N, Giovannucci E, et al. Nut consumption and risk of cardiovascular disease, total cancer, all-cause and cause-specific mortality: a systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies. BMC Medicine 2016; 14(207): DOI: 10.1186/s12916-016-0730-3